Coronavirus: facciamo chiarezza.

Nulla sta catturando l’attenzione del mondo come il tema del Coronavirus. Il suo nome
scientifico è COVID-19 (COrona VIrus Disease 2019) ed è responsabile ad oggi (nel momento in cui vi scriviamo) di 80.350 contagi, 2.705 vittime e 27.878 guariti, destinati a crescere in ognuna di queste categorie.

Ma cosa lo differenzia da una comune influenza, di cui ne ricalca i sintomi ? Principalmente
il rapporto con l’essere umano. Lo stato influenzale considerato “comune”, ha in qualche modo messo in moto una risposta immunitaria ormai conosciuta (totalmente o parzialmente) nell’uomo che ne permette un contrasto notevole, coadiuvato in maniera significativa dalla vaccinazione.

Il coronavirus, al contrario, non ha ancora riscontri conoscitivi soddisfacenti da parte della scienza, nè un vaccino, nè una risposta immunitaria all’altezza. Ciò che sappiamo, stando agli studi di importanti organi competenti, è che avrebbe un origine animale. Inoltre, il ceppo responsabile del contagio sull’uomo è un mix passato prima da serpenti e pipistrelli.
Pare infatti che passando da questi tipi di animali, si sia man mano evoluto in prima battuta trasmettendosi da animale a uomo, per poi rendersi più pericoloso con il contagio da uomo a uomo.

E’ stato identificato come prima volta nella città di Wuhan, in Cina, per poi presentare casi in gran parte del mondo. L’ Italia si posiziona purtroppo fra i Paesi più coinvolti da questa epidemia. Dopo un periodo di incubazione di circa due settimane, i sintomi che arreca sono: febbre, tosse, starnuti, problemi respiratori. Nei casi in cui degenera, sfocia in polmoniti acute ed insufficienza renale, causando la morte. Il contagio avviene con una preoccupante rapidità e per via aerea mediante piccole goccioline di saliva.

Ad oggi abbiamo una situazione delicata che impensierisce l’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Seppur si rilevino dati di contagio in continuo aumento e si tratti di un virus dal potenziale pandemico, non si ritengono ancora valori così effettivi per poter confermare di essere di fronte ad una vera e propria pandemia.

E’ altresì vero che la scienza, pur non avendo ancora una risposta efficace, non sta di certo a guardare. Si stanno sperimentando farmaci su pazienti affetti da Coronavirus, solitamente usati contro HIV ed Ebola, i cui risultati sono attesi per le prime settimane di marzo. Questi tipi di virus però si sconfiggono definitivamente solo con vaccini mirati ed, il fatto di essere riusciti ad isolarlo, apre confortanti scenari di ricerca e segna un passo fondamentale per la scoperta di una cura appropriata.

E nel frattempo ? Beh sono diverse le misure cautelative adottate dai vari governi dei Paesi che vanno da protocolli attivati a livello medico fino ai consigli di uso comune da inserire o incrementare nella vita quotidiana delle persone. Fra i più noti vi sono:

  • Starnutire mettendo la mano o l’avambraccio davanti alla bocca.
  • Igienizzarsi spesso le mani con acqua e sapone o con prodotti disinfettanti.
  • Evitare di portare le mani non pulite agli occhi o alla bocca.
  • Assicurarsi di mantenere una distanza di un paio di metri fra interlocutori.

E’ molto importante che questo fenomeno di epidemia che sta interessando il mondo, non crei una diffusa ed incontrollata psicosi. E’ pertanto consigliabile di non sottovalutare la situazione complessa, ma neanche creare sacche di eccessivo allarmismo che possano poi portare le persone a comportarsi in maniera sconsiderata e fuori luogo. Gli esperti ricordano infatti che le grandi epidemie del passato hanno trovato terreno fertile di contagio proprio grazie alle incerte condizioni igieniche dell’epoca .

Per chi volesse seguire più da vicino le evoluzioni di questa epidemia, tenendosi informato sui dati effettivi, consiglio di consultare questo sito web:
Mappa diffusione coronavirus

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